Mindfulness

Educazione alla consapevolezza

Salve! Oggi per il nostro articolo settimanale diamo la parola a Susanna Calvani, entrata anche lei a far parte integrante e attiva del nostro progetto Isola delle Colombe.

Con lei scopriremo un piccolo pezzetto dell’affascinante mondo del Mindfulness, in questo caso rivolto ai bambini.

Susanna: «Il maestro zen vietnamita Thich Nhat Hanh la definisce come un’educazione mentale che ci insegna a fare un’esperienza del mondo completamente nuova:

Mindfulness è consapevolezza, è esperienza, qualcosa che si può provare e verificare in maniera immediata, individuale e personale. Mindfulness è qualcosa in cui si può credere. Per stare bene con noi stessi dobbiamo innaffiare il seme della consapevolezza che è in noi, che aiuta a crescere l’attenzione, la comprensione, la compassione, una trasformazione della persona che può essere globale.

Apprendere maggiore consapevolezza di se stessi e delle proprie azioni fa comprendere quanto nella nostra società sia abbondante l’inconsapevolezza delle piccole azioni, che sono routine e atteggiamenti ripetitivi che non permettono di focalizzarsi su cosa facciamo e diciamo. Prendere consapevolezza comporta esercitare un’attenzione volontaria, osservata dal soggetto che rivolge maggiore attenzione nel momento in cui agisce, si muove e parla, diventa capace di fermare le risposte automatiche.

Questo avviene anche per quanto riguarda la sfera dei più giovani. Infatti, lentamente, il bambino come il ragazzo deve sviluppare e imparare ad utilizzare l’attenzione sulle proprie azioni: in questo modo cambia la visione del mondo e della conoscenza di se stesso. Dare più importanza alle piccole azioni che vengono fatte ogni giorno: fare colazione, lavarsi i denti, camminare, giocare, studiare, apprendere, relazionarsi con gli altri, essere presente in ciò che viene fatto, aumenta la consapevolezza di se stessi.

Come nella meditazione degli adulti, anche nei bambini la Mindfulness ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza di quello che accade intorno a loro e nella loro mente. Per esempio il solo fatto di osservare il respiro a livello di pancia ha un effetto calmante ed è molto utilizzato nella pratica di Mindfulness per i bambini. Per diventare consapevoli è necessario che la mente sia concentrata su un dato compito. Imparare a meditare significa dunque imparare a concentrarsi. Anche con i bambini uno dei modi più semplici per iniziare la meditazione è quello di concentrarsi sul respiro, sulla sensazione di freschezza che l’aria entrando provoca nelle narici e sulla sensazione di calore nella espirazione. L’esercizio di consapevolezza del corpo può essere eseguito invitando i bambini a sdraiarsi sul pavimento, in cerchio con i piedi rivolti verso il centro, in modo da formare una ruota.

Si suggerisce ai bambini di diventare consapevoli del proprio corpo, di sentire il pavimento sotto di sé, di rilassare i piedi e poi le gambe; poi di estendere la consapevolezza e il rilassamento a tutto il corpo salendo fino alla schiena, alle braccia, alle spalle, al collo e infine al volto. Molto importante è aiutare i bambini a diventare consapevoli delle proprie emozioni: la paura, la rabbia, la tristezza.

Infine, un obiettivo fondamentale della Mindfulness è quello di far aumentare nei bambini la consapevolezza di essere coscienti, di essere gli autori della propria esperienza nel mondo. Molto efficaci sono i programmi che introducono la Mindfulness contemporaneamente, ma in forma separata, nei bambini e nei loro genitori. Le pratiche della consapevolezza si stanno rivelando uno strumento prezioso per il mondo infantile e adolescenziale, divenendo per costoro una sorta di vera e propria educazione ad essere. Nell’ambito educativo, pur essendo la ricerca sull’efficacia della Mindfulness ancora agli albori, sono emersi interessanti risultati tramite rilevamenti empirici ed esperimenti sul campo, per via dei sostanziali cambiamenti rilevati sia nella facoltà attentiva, che cognitiva e relazionale. Tramite la pratica della consapevolezza si sviluppa negli studenti la capacità di prestare e mantenere l’attenzione su specifici argomenti, con sostanziali ricadute positive anche nella gestione delle emozioni, nell’apprendimento scolastico e nello sviluppo della facoltà empatica nei comportamenti sociali.»

Anche per oggi siamo arrivati alla conclusione. Ringrazio Susanna per questo interessante articolo, al quale seguiranno altri che ci porteranno a scoprire sempre un po più approfonditamente l’affascinante mondo della Mindfulness.

Come sempre, vi auguro buona domenica e un fantastico inizio di settimana! 🙂

Serena

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